La notte in cui morirono gli autobus

By Etgar Keret

Release : 2019-09-05

Genre : Fiction & Literature, Books

Kind : ebook

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La notte in cui morirono gli autobus è una raccolta di ventiquattro brevi e brevissimi racconti. Come nelle altre raccolte di racconti di Keret, anche qui l’assurdo la gioca da padrone, con trame in cui non è mai chiaro chi sia la vittima e chi il carnefice, con finali aperti a molteplici considerazioni, anche di tipo morale. Molti di questi racconti sono ambientati a scuola o hanno per protagonisti i bambini, quasi mai in grado di decifrare il mondo in cui vivono. Paradossale e astratta, amara, ironica ma anche velata di melanconia, la scrittura di Keret è una voce vera che sorvola, illuminandola di senso, la realtà quotidiana di un paese, Israele, costretto a convivere quotidianamente con una guerra sorda e strisciante. I protagonisti dei suoi racconti infatti nascono lì. Gomito a gomito con una realtà surreale fatta di attentati, di missili che piovono, continui muri che si erigono improvvisi. Emblematico del tono surreale dell’intera raccolta il breve racconto Salomone il ricchione: “La supplente disse ai ragazzi di mettersi in fila per due. Salomone il ricchione rimase solo. ‘Sto io con te,’ lo consolò la supplente dandogli la mano. Arrivati a un chiosco di gelati tutti i bambini comprarono dei ghiaccioli. Salomone il ricchione mangiò un Twister e quando l’ebbe finito ficcò il bastoncino in un’intercapedine del selciato, fantasticando che fosse un razzo. Gli altri correvano sul prato e solo lui e la supplente, che nel frattempo si era accesa una sigaretta e aveva un’aria piuttosto stanca, erano rimasti sul sentiero. ‘Signora maestra, perché tutti i bambini mi odiano?’ domandò Salomone il ricchione. ‘E che ne so io?’ rispose l’insegnante stringendosi nelle spalle, ‘dopo tutto sono solo una supplente’”.

La notte in cui morirono gli autobus

By Etgar Keret

Release : 2019-09-05

Genre : Fiction & Literature, Books

Kind : ebook

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La notte in cui morirono gli autobus è una raccolta di ventiquattro brevi e brevissimi racconti. Come nelle altre raccolte di racconti di Keret, anche qui l’assurdo la gioca da padrone, con trame in cui non è mai chiaro chi sia la vittima e chi il carnefice, con finali aperti a molteplici considerazioni, anche di tipo morale. Molti di questi racconti sono ambientati a scuola o hanno per protagonisti i bambini, quasi mai in grado di decifrare il mondo in cui vivono. Paradossale e astratta, amara, ironica ma anche velata di melanconia, la scrittura di Keret è una voce vera che sorvola, illuminandola di senso, la realtà quotidiana di un paese, Israele, costretto a convivere quotidianamente con una guerra sorda e strisciante. I protagonisti dei suoi racconti infatti nascono lì. Gomito a gomito con una realtà surreale fatta di attentati, di missili che piovono, continui muri che si erigono improvvisi. Emblematico del tono surreale dell’intera raccolta il breve racconto Salomone il ricchione: “La supplente disse ai ragazzi di mettersi in fila per due. Salomone il ricchione rimase solo. ‘Sto io con te,’ lo consolò la supplente dandogli la mano. Arrivati a un chiosco di gelati tutti i bambini comprarono dei ghiaccioli. Salomone il ricchione mangiò un Twister e quando l’ebbe finito ficcò il bastoncino in un’intercapedine del selciato, fantasticando che fosse un razzo. Gli altri correvano sul prato e solo lui e la supplente, che nel frattempo si era accesa una sigaretta e aveva un’aria piuttosto stanca, erano rimasti sul sentiero. ‘Signora maestra, perché tutti i bambini mi odiano?’ domandò Salomone il ricchione. ‘E che ne so io?’ rispose l’insegnante stringendosi nelle spalle, ‘dopo tutto sono solo una supplente’”.

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